Sull’orlo della scienza
Raffaello Cortina Editore, Milano 1995
Così Paul Feyerabend ricordava Imre Lakatos nella autobiografia Ammazzando il tempo:
Facevo lezione all’University College una volta a settimana dalle sei alle otto, e alla London School of Economics. Tanto per cambiare preparavo le lezioni, perlopiù su casi specifici tratti dalla storia dell’elettrodinamica, dall’ottica e dalla teoria quantistica. Ripetei anche la storia della rivoluzione copernicana che avevo esposto a Berkeley. “La scienza ha molti buchi”, dissi incidentalmente. “Una banalità per chi conosca Popper!”, gridò Imre Lakatos che veniva a ogni lezione. La cosa mi azzittì, ma presto risi dell’incidente. […] L’aula della London School of Economics era esattamente di fronte alla finestra dell’ufficio di Imre: in primavera e in estate, quando le finestre erano aperte, egli poteva udire tutto quello che dicevo. Sentendosi indignato, o fingendo indignazione per la piega che andava prendendo la mia storia (con Imre non eri mai sicuro), abbandonava i Grandi Pensatori che si trovavano in quel momento con lui, piombava in aula e cercava di sistemarmi a dovere. […] Imre e io ci siamo scritti molto, parlando delle nostre faccende, dei nostri acciacchi, delle nostre gatte da pelare, e delle più recenti idiozie dei nostri cari colleghi. Eravamo diversi nell’aspetto, nel carattere e nelle aspirazioni, tuttavia eravamo veramente grandi amici.
Più intensa l’amicizia, più forte il conflitto intellettuale. L’opera che maggiormente ha contribuito alla fama di Feyerabend, la versione estesa di Contro il metodo (1975), nasce dalla sfida di Imre a Paul: “Perché non butti giù quella roba che vai raccontando ai tuoi poveri studenti […]? Io risponderò e ci divertiremo un mondo”.
Lakatos non ebbe la possibilità di scrivere la sua replica “in difesa del metodo”; tuttavia il divertimento è assicurato al lettore di questo volume, che a circa vent’anni di distanza presenta materiali finora inediti grazie al lavoro di Matteo Motterlini.
Qui il confronto-scontro tra Lakatos e Feyerabend si dipana attraverso le Lezioni del primo alla London School of Economics (gennaio-marzo 1973), le Tesi sull’anarchismo del secondo, e una parte consistente della Corrispondenza fra i due. E sapersi divertire è un po’ come “emergere per breve tempo dall’oceano del timore, della povertà, dell’egoismo in cui il destino ci ha gettato”.
Le lezioni di Lakatos costituiscono una affascinante introduzione ai problemi della filosofia della scienza perfettamente accessibile al non specialista; mentre le tesi di Feyerabend e lo scambio epistolare rivelano come il gusto per la controversia filosofica rappresentasse per entrambi il miglior antidoto al conformismo degli accademici e dei politici di professione.
dalla Prefazione di Giulio Giorello